Tre studenti di 19 anni, dell’Istituto Internazionale “Agnelli” di Torino, sono stati premiati alla selezione nazionale del concorso per giovani inventori “Eucys“, promosso dalla Commissione Europea, per aver trovato un metodo che consente di trasformare il battito del cuore in una password, al fine di riconoscere l’identità delle persone sul web, ma soprattutto per proteggere la propria privacy dai “cyber” attacchi.
Oltre all’idea sopra citata, si è classificato al concorso, anche un secondo progetto sviluppato da tre studenti dell’Istituto “Fermi” di Mantova, dedicato alle future coltivazioni senza terra ecosostenibili.
I sei alunni, prossimi a diplomarsi, sono stati premiati nel corso di una cerimonia presso la sede della Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche (FAST) di Milano, e voleranno poi, a inizio autunno, a Tallin, in Estonia, per partecipare alla finalissima europea. L’obiettivo è quello di replicare il successo della precedente edizione, conquistata proprio dall’Italia grazie al progetto “Laserwan“: una connessione a banda ultralarga laser ideata da un liceale piemontese.
“CardioId“, il nome con cui è stato ribattezzato il dispositivo che trasforma il battito cardiaco in una chiave d’accesso ai propri dati online, per così dire “sensibili”, è stato sviluppato da Andrea Domenico Mourglia, Mattia Borgna e Filippo Pairotti: tre compagni di scuola uniti dalla passione per la bioingegneria. Tutto il meccanismo si basa sull’analisi dell’elettrocardiogramma (Ecg), grazie anche all’aiuto della tecnologia: il segnale elettrico, amplificato da elettrodi posti sui polsi, viene successivamente digitalizzato e trasmesso via Bluetooth sullo smartphone o sul tablet di riferimento. Provato su 21 segnali Ecg, acquisiti da sette soggetti, soddisfatti del risultato perché ha funzionato come si deve.
Mentre, per quanto riguarda i tre mantovani selezionati, ovvero Alessandro Gaburro, Marco Battisti ed Elia Gambarin, hanno ideato, invece, una torre iperbolica che permette di coltivare le piante senza terreno, dunque con meno pesticidi, risparmiando fino al 90% di acqua e sfruttando al massimo le energie rinnovabili. Il loro progetto, denominato “AE Space Herbs“ sarà premiato anche con una visita al Parlamento europeo di Strasburgo.
Servizio a cura di Antonello Preteroti