“Luca e io l’abbiamo costruita insieme questa tesi, discuterla al posto suo mi è sembrata la cosa più naturale anche se non avrei mai pensato che l’Università mi avrebbe invitato ad una cerimonia così”. – A rilasciare queste dichiarazioni è stata Cristina Giordana, mamma del ragazzo morto lo scorso 8 luglio sul Cervino dopo una gara di corsa in montagna, la quale ieri mattina, venerdì 8 luglio 2017, alla facoltà di Biologia di Torino, ha discusso una tesi su ‘Gli effetti del succo di barbabietola sulla prestazione sportiva ad alta quota’ al posto del figlio Luca, deceduto circa due settimane fa.
“Questa tesi – spiega la Signora Giordana – mette insieme tanti aspetti, che sono il riassunto della passione di Luca: lui voleva ottimizzare tutto e anche un elaborato non doveva essere una perdita di tempo. Per questo nel saggio si parla di quota e sport, perché Luca aveva un sogno nel cassetto, scalare gli 8 mila metri del Dhaulagiri, la settima montagna più alta del mondo”.
“Per me quell’impresa era impossibile da condividere -aggiunge Cristina – anche perché avevo paura, al massimo gli avevo detto, ti possiamo finanziare, ma lui ha pensato, come in tutte le altre situazioni, di provare un concorso europeo, lo ha vinto e avrebbe avuto il completo finanziamento, ma adesso il Dhaulagiri è troppo basso per lui; Luca ora è andato molto più su” – conclude con un sorriso commosso.
Servizio a cura di Antonello Preteroti