Andato in onda per vent’anni, dal 1957 al 1977, “Carosello” è stato un programma televisivo che ha letteralmente segnato un’epoca e ha cresciuto intere generazioni al suono della famosa frase “E dopo Carosello tutti a nanna”.
Alla biblioteca MoviMente di Chivasso, per celebrare i sessant’anni dalla messa in onda della prima puntata (3 febbraio 1957), l’Associazione Culturale Carla Boero in collaborazione con l’Officina Culturale hanno deciso di porgli omaggio, tramite Cesare Borrometi, vicepresidente dell’Associazione menzionata e vero cultore e appassionato di “Carosello”, il quale ne ha raccontato con dovizia di particolari i vent’anni di storia, l’hanno contraddistinto. Mentre, Federica Leuci e Piero Cognasso, rappresentanti dell’Officina Culturale, hanno letto alcuni brani di giornali dell’epoca e anche alcune critiche, che erano state poste al programma in questione.
Borrometi, nel presentare l’incontro, si è espresso come segue, in riferimento alla televisione e in particolare a “Carosello”:
“Una passione personale per la televisione e per Carosello in particolare. Puntuale, ogni sera alle 20:50, ha fatto crescere la mia generazione. Il Radiocorriere e i quotidiani dell’epoca, quando venne trasmessa la prima puntata, non furono per la verità molto attenti all’aria di novità che stava arrivando. Per dirla proprio con una celebre frase di Calindri in “Carosello”, i media d’allora sembravano convinti che “’l dura minga”, che non avrebbe cioè avuto molto successo. I fatti li smentirono e per Carosello lavorarono i migliori attori e registi del tempo.”
Tutto nasce a Torino, negli uffici della Rai, quando nel 1956 a Vittorio Cravetto, dirigente del settore varietà e padre tra gli altri di programmi di successo quali “Alto Gradimento” e “Bandiera Gialla”, venne l’idea di rivoluzionare il modo di fare pubblicità televisiva. Cravetto stesso ne parla, come segue:
“Doveva essere qualcosa di totalmente diverso dal sistema “martellante e invasivo” americano. La pubblicità doveva essere “digeribile” da parte del pubblico e, per fare in modo che lo fosse, ci sarebbero dovuti essere presenti, all’interno di essa, cartoni animati e veri e propri mini film.”
In vent’anni sono stati trasmessi complessivamente 7.261 episodi, per un totale di più di 30 mila scenette andate in onda e, alla realizzazione delle varie puntate, fu coinvolto gran parte del mondo del cinema e del teatro, sia italiano che estero. Giusto per citare qualche nome: Aldo Fabrizi, Totò, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Giorgio Albertazzi, Raffaella Carrà, Nino Manfredi, Renzo Arbore, Pippo Franco, Gianni Boncompagni e Orson Welles.
Alla realizzazione di “Carosello” parteciparono registi di grosso calibro, come Sergio Leone, Ermanno Olmi, Ugo Gregoretti, Pupi Avati, Valerio Zurlini, i fratelli Taviani, Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini e l’americano Richard Lester, il regista di Superman.
Sicuramente il più grande successo della storia della televisione italiana.
Sigla iniziale di “Carosello”
Servizio a cura di Antonello Preteroti