Nel 1916, un giovane prete, don Giovanni Baloire, militare nel corpo di Sanità, si trovò aquartierato nella scuola elementare Mazzini, presso il nuovo ospedale militare (oggi ancora presente, insieme alla caserma della Guardia di finanza), ed ebbe modo di osservare il nuovo borgo in espansione. Finita la guerra, il prete fu nominato nel 1919 vice-parroco nella parrocchia di San Secondo a Torino, dove era già presente un culto di santa Rita da Cascia, santificata da papa Leone XII meno di un ventennio prima. Baloire insistette per titolare un santuario presso quest’area, perché le allora chiese di Crocetta e di Lingotto non bastavano più, ed erano troppo lontane per gli abitanti delle case di quella zona[10]. Con l’appoggio di monsignor Pinardi, il parroco di S. Secondo, il sostegno e il sostanzioso aiuto dei devoti della allora Compagnia di Santa Rita, il progetto venne approvato dal vescovo nel 1925. Il comune di Torino concedette un’area prima di 5000 e poi di 10000 m2 prospiciente la piazza che, con delibera dell’11 aprile 1928, sarà ufficialmente intitolata a santa Rita da Cascia. I lavori cominciarono il 19 maggio 1927 e terminarono nel 1933 con la costruzione del campanile. L’intera chiesa, completa degli arredi interni e dell’organo, sarà ufficialmente consacrata solo l’11 maggio 1957. L’autore del progetto, in stile neogotico francese, fu l’architetto salesiano Giulio Valotti, già celebre per la progettazione della chiesa di Gesù Adolescente in Torino, il santuario del Selvaggio a Giaveno, numerosi istituti salesiani in Italia, e l’ampliamento della basilica di Maria Ausiliatrice e dell’Oratorio Valdocco di Torino.
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