Porta Palazzo (Pòrta Palass o Pòrta Pila in piemontese), è la zona a nord-ovest del centro storico di Torino, che delimita i quartieri Centro – zona del Quadrilatero Romano a sud, e Aurora zona Borgo Dora-Balon a nord.
Il suo fulcro è l’ottagonale Piazza della Repubblica che, con i suoi 51 300 m², è la piazza più estesa della città, che ospita quotidianamente il mercato all’aperto più grande d’Europa.
« Porta Palazzo è profumo di frutta e verdura, colori vivaci,
vociare straniero mescolato agli svariati dialetti italiani, contatto con popoli lontani.
A Porta Palazzo vivono, si incontrano e si scontrano l’Europa, l’Africa e l’Asia. »
Il nome trae origine dalla antica porta romana d’accesso nord-ovest-nord della città, la Porta Principalis dextera, chiamata poi Palatina o Comitale, oppure anche Porta Doranea, nel contesto dell’originario castrum romano cintato (Quadrilatero Romano) di Julia Augusta Taurinorum nel 28 d.C. circa, e dalla quale si accedeva al Cardo maximo (l’attuale Via Porta Palatina).
Il nome Palazzo sarebbe da attribuirsi alla vicina Casa del Senato, edificio di certo periodo alto-medievale dietro Largo IV Marzo, e al quale si accedeva attraverso la porta pusterla (un varco minore), ma eretto su una già preesistente costruzione romana dove, verosimilmente, si accedeva al Forum civico (l’attuale zona del Palazzo di Città), ovvero il centro del castrum romano.
La Piazza
Caratterizzata dalla pianta ottagonale, essa è il vero cuore di Porta Palazzo, ed è spesso conosciuta con il medesimo nome, tralasciando la sua vera denominazione, ovvero Piazza della Repubblica.
Agli inizi del XVIII secolo, il duca Vittorio Amedeo II avviò un notevole processo di rinnovamento di questa Contrada; affidò la realizzazione di una Piazza e dei relativi edifici barocchi con i portici nel 1701, al celebre architetto Filippo Juvarra. Il nuovo assetto prevedeva la realizzazione di un grande piazzale alberato, in cui si sarebbero incrociati i nuovi viali periferici, sorti sul tracciato delle mura abbattute. Lo stesso Juvarra infatti, dovette progettare un’apertura e quindi un relativo raddrizzamento a sud, sull’attuale Via Milano, per permettere un asse ortogonale che proseguisse fino a Corso Giulio Cesare. Nel lato sud-orientale (Via Pietro Egidi) infatti, l’antico Palazzo dei Cavalieri (isolato Santa Croce), fu poi modificato dal Ferroggio (1773) per creare l’attuale Galleria Umberto I (terminata da Carlo e Giuseppe Mosca ed Ernesto Melano soltanto nel 1843, e intitolata al Re nel 1888).
Parimenti, il lato sud-occidentale (isolato detto di Sant’Ignazio, ovvero Via Milano – Via Bellezia – Via Santa Chiara), che dava sulla zona Quadrilatero Romano, fu rimaneggiato per dar spazio ai nuovi edifici, eretti fino almeno alla Chiesa di San Domenico, risalente al XIII secolo, in pieno stile gotico.
A partire dagli anni sessanta del XX secolo, Porta Palazzo rappresentò il primo approdo per molti immigrati italiani del Mezzogiorno e, la domenica, divenne luogo deputato all’arruolamento volontario di manovali per l’edilizia. Il contestuale degrado urbano, il sovraffollamento e la carenza di servizi per il crescente numero di residenti, convissero con una grande capacità d’attrazione per il più grande mercato quotidiano cittadino e con forme di impegno sociale cattolico e laico. A tal proposito, va ricordato l’operato della Parrocchia di Sant’Agostino del Quadrilatero Romano, il vicino Santuario della Consolata, quello di San Gioacchino, l’Associazione Under 16, il SERMIG del vicino Arsenale della Pace.
La forte immigrazione fu poi sostituita, a partire dagli anni ottanta, da una nuova ondata di popoli provenienti in gran parte dall’Africa e dall’Asia.
Dal 1996, Porta Palazzo fu quindi oggetto di una radicale riqualificazione, con l’ammodernamento delle strutture esistenti, il rinnovo dell’arredo urbano e la realizzazione di un nuovo sottopasso stradale che ne ha migliorato la percorribilità. È in questo contesto che il 1º marzo 2006 la piazza ospitò la Cerimonia di Accensione della Fiamma paralimpica[11]. A gennaio del 2012 fu inaugurato un nuovo cantiere che ha interessato il palazzo dell’Isolato Santa Croce, e che permette un recupero architettonico della facciata juvarriana.
Il mercato
Il mercato di Porta Palazzo nel 1913
« Passiamo tra banco e banco, tra le cataste di stoffa, tra il gaio sventolare dei nastri e dei pizzi sospesi alle travi, ecco l’odore acre delle stoffe, mitigato, sostituito dall’aroma dei fiori; passiamo oltre, tra le chincaglierie, le terraglie, i vetri; veniamo alla nota vera, predominante di Porta Palazzo: quella gastronomica »
(Guido Gozzano)