L’incendio del Cinema Statuto fu un tragico evento avvenuto a Torino la sera del 13 febbraio 1983, il quale provocò la morte di 64 persone per intossicazione da fumi e per ustioni; secondo quanto emerso dalle successive indagini e verifiche fatte sul luogo in questione, le fiamme si sarebbero propagate partendo da una tenda.
Le vittime, sebbene avessero tentato la fuga, trovarono le uscite di sicurezza chiuse, non riuscendo così a scampare alle esalazioni di ossido di carbonio e acido cianidrico prodotte dalla combustione del poliuretano espanso delle poltrone, dal rivestimento plastico delle lampade e dai tendaggi alle pareti. Fu considerata la più grande strage verificatasi a Torino dal secondo dopoguerra.
ccadde tutto durante la proiezione del film “La Capra”, durante il quale, un improvviso corto circuito fece scoppiare l’incendio, che coinvolse, in un primo momento, alcune tende e, successivamente, le poltrone presenti nelle ultime file; sbarrando così, di fatto, una delle uscite di sicurezza del Cinema Statuto. L’unica via di fuga rimasta utilizzabile non è bastata a salvare la vita a tutte le persone presenti all’interno del cinema in questione.
Il proprietario della struttura venne condannato dai giudici a 8 anni di carcere, in primo grado, i quali si ridussero poi a 2 in appello. Inoltre, ha dovuto risarcire i parenti delle persone che persero la vita quel giorno.
Dopo questa tragedia, in Italia, venne varata una legge sulla sicurezza nei luoghi pubblici: si specificò che i locali destinati all’intrattenimento al pubblico avrebbero dovuto sempre garantire l’accesso ai mezzi di soccorso di prima emergenza e ai vigili del fuoco. Per i complessi multisala vennero, inoltre, richiesti più spazi dedicati alle vie di fuga.
L’incendio del Cinema Statuto è considerato, tuttora, come la più grande strage verificatasi a Torino, dal secondo dopoguerra ai giorni nostri.