Torino, culla di storia, arte e spiritualità, è stata teatro di molti eventi significativi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura e nella società italiana. Tra questi, spicca un episodio di straordinaria importanza avvenuto l’8 gennaio 1828: la fondazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza da parte di San Giuseppe Benedetto Cottolengo.
La visione di San Giuseppe Benedetto Cottolengo
Nato a Bra nel 1786, Giuseppe Benedetto Cottolengo è stato un sacerdote animato da una profonda compassione per i più poveri e i più deboli. La sua vocazione umanitaria raggiunse un punto di svolta quando assistette impotente alla morte di una donna incinta, rifiutata dagli ospedali per mancanza di mezzi adeguati a prendersi cura di lei. Questo tragico evento lo spinse a dare vita a un’opera che potesse accogliere e aiutare chiunque si trovasse in condizioni di estrema difficoltà.
Con un semplice inizio nei pressi della Chiesa del Corpus Domini, Cottolengo fondò la Piccola Casa della Divina Provvidenza, un rifugio destinato a chi era emarginato dalla società: poveri, malati, disabili e persone sole. Con soli quattro letti a disposizione, l’istituzione iniziò il suo cammino, basandosi esclusivamente sulla fede e sulla generosità delle donazioni.
Un’opera che cresce con la fede
La Piccola Casa della Divina Provvidenza non tardò a espandersi, sia per dimensioni che per numero di persone accolte. Il principio guida dell’opera era semplice ma rivoluzionario: offrire aiuto incondizionato senza mai chiedere nulla in cambio, affidandosi completamente alla Provvidenza divina. Questo approccio attirò presto l’attenzione e il sostegno di numerosi benefattori e volontari, che permisero all’istituzione di crescere e di diventare un punto di riferimento per l’assistenza sociale e sanitaria.
L’eredità di Cottolengo
Oggi, la Piccola Casa della Divina Provvidenza è una realtà internazionale, con sedi in diverse parti del mondo. Nonostante l’espansione, la missione originaria di San Giuseppe Benedetto Cottolengo rimane intatta: accogliere e prendersi cura dei più fragili con amore e dignità. L’opera continua a essere sostenuta da donazioni e dal lavoro instancabile di religiosi, laici e volontari che condividono la visione del suo fondatore.
Un esempio di amore universale
La fondazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza rappresenta una testimonianza straordinaria di come un singolo individuo, mosso da fede e compassione, possa generare un cambiamento profondo e duraturo nella società. L’8 gennaio è una data che ricorda a tutti noi l’importanza di guardare oltre noi stessi e di impegnarci per il bene comune.
Torino, con il suo ricco patrimonio spirituale e culturale, continua a custodire l’eredità di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, un uomo che ha trasformato il dolore in speranza e la fede in azione concreta.