Serve dare attenzione al comparto zootecnico piemontese. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte nel sottolineare che, nell’ambito del panorama agro-alimentare regionale, rappresenta un’eccellenza ed una componente fondamentale dell’economia.
“In particolare alla Regione abbiamo sottolineato la problematica di numerosi allevamenti che, nella stagione estiva hanno praticato il pascolamento in montagna, e non hanno percepito l’anticipo della Domanda Unica 2024 insieme alla necessità di prevedere un incremento delle risorse disponibili relative al CSR 2023-2027 Interventi agro-climatico-ambientali, misura SRA30 Benessere animale, così da consentire un’integrazione del numero delle realtà produttive beneficiarie. Le nostre imprese non possono attendere marzo 2025 per cui va attivata una specifica procedura attraverso la quale sbloccare, in tempi molto brevi, la liquidazione del sostegno spettante o, in alternativa, riconosciuta una congrua quota a titolo di acconto”, spiega Bruno Mecca Cici, vice presidente di Coldiretti Piemonte con delega territoriale alla zootecnia.
“La zootecnia si trova a dover affrontare questioni complesse e a far fronte ad emergenze, in primis di natura sanitaria e, conseguentemente, di mercato, che stanno incidendo in modo significativo sulla tenuta, generando preoccupazioni per quelle che potranno essere le prospettive future di continuità – sottolineano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Per questo è urgente un’azione di adeguata tutela e sostegno attraverso la quale accompagnare le imprese e creare i presupposti che possano permettere di superare la fase contingente. L’inefficienza di alcuni settori della pubblica amministrazione non può e non deve gravare sulle spalle delle nostre imprese”.