Il 17 marzo 1861, una data che segna un punto di svolta cruciale nella storia italiana: Vittorio Emanuele II, Re di Sardegna, viene proclamato Re d’Italia. La legge che sancisce questo passaggio storico, promulgata il 17 marzo 1861 e pubblicata il giorno successivo sulla Gazzetta Ufficiale (n. 68), è il frutto di un lungo processo di unificazione che ha visto la partecipazione attiva di diversi territori e popolazioni.
Torino, che in quegli anni era capitale del Regno di Sardegna, gioca un ruolo determinante in questo momento storico. Non solo perché il Parlamento italiano, da quel momento, non è più composto esclusivamente da rappresentanti sabaudi, ma soprattutto perché la città sabauda diventa simbolo di una nuova Italia unita. La promulgazione della legge sull’unificazione fu infatti sostenuta dai plebisciti che si svolsero negli antichi Stati italiani, i quali sancirono l’adesione delle varie regioni al nuovo Regno. Questi plebisciti furono accompagnati da un voto popolare ampio e convinto, che legittimò l’azione del nuovo Parlamento.
Torino, con la sua forte identità sabauda, rappresentò dunque il cuore pulsante del processo di unificazione. Fu una città che non solo ospitò i principali eventi politici, ma che vide anche il consolidarsi delle prime strutture governative del nuovo Stato italiano. L’evento del 17 marzo 1861 rimarrà nella memoria storica come una testimonianza del fervore patriottico che animò Torino e l’intera penisola, dando vita al sogno di un’Italia unita sotto una sola corona.